
In genere il ciclista è uno degli sportivi più focalizzati sul suo obiettivo in assoluto, tanto da non rendersi conto di come questo sport abbia influenzato radicalmente la cultura del paese in cui vive.
Anche chi non ha mai toccato una bicicletta sente parlare e magari segue ogni edizione del Giro d’Italia e, nel bene e nel male, il rapporto difficile tra ciclisti e automobilisti è entrato ormai nella cultura popolare.
In particolare, negli ultimi due anni questo sport è diventato sempre più importante, rappresentando una fonte di escapismo anche per coloro che non avevano mai inforcato una bicicletta.
I volti del ciclismo
Anche senza considerare l’enorme impatto che il ciclismo ha avuto durante la pandemia, durante la quale sempre più persone hanno riscoperto la gioia dell’attività fisica in solitaria, basti pensare ai modi di dire e alle modalità con le quali questo sport appare nelle nostre vite.
Dal betting su portali come starcasinorecensioni.it, prendendo il posto delle corse con cavalli e del calcio, una volta padroni assoluti, ai modi di dire che siamo soliti usare ogni giorno. Una cosa molto semplice, per fare un esempio, è “come andare in bicicletta”: una volta imparato, non lo si scorda più.
O ancora se qualcuno si lamenta per le conseguenze delle sue azioni, è facile che gli venga detto: “Hai voluto la bicicletta? Ora pedala.”
Andare in bici è sicuramente uno dei primissimi approcci sportivi che vivono tutti i bambini e ci accompagna da quando siamo piccolissimi (magari aiutati da delle rotelle) fino ai nostri ultimi anni, con sempre più anziani che optano per la bicicletta per rimanere in salute senza sovraccaricare le giunture con una lunga camminata.
Esistono addirittura eventi chiamati Bike Pride per valorizzare ulteriormente questo mezzo di trasporto che, è evidente, fa parte delle nostre vite anche quando non lo pratichiamo!